Il Regolamento REACH, in vigore dal 2007, stabilisce quali sostanze e quali composti chimici possano essere utilizzati nei processi industriali in Europa e con quali modalità. Impegna tanto le imprese chimiche quanto i produttori tessili, i conciatori e i calzaturieri che utilizzano i coloranti, gli ausiliari, i collanti e tutto ciò che serve a trasformare una materia prima in un prodotto finito commercializzabile.

Poiché l’area di applicazione del REACH è limitata all’Europa, ne consegue che i prodotti di importazione possono contenere sostanze non ritenute pericolose nei Paesi in cui sono stati fabbricati.

Non potendo limitare la libera circolazione dei prodotti è quindi importante sviluppare e sostenere un sistema di controllo sugli articoli importati.

L’Associazione Tessile e Salute supporta il Ministero della Salute e le Autorità competenti affinché i requisiti del Regolamento REACH siano adottati anche nelle imprese di produzione straniere al fine di evitare che una sostanza, vietata in Europa, possa risultare presente in prodotti importati e arrecare danni alla salute degli utilizzatori. Il raggiungimento di questo obiettivo passa anche dal far diventare più “puntuali” i requisiti del Regolamento REACH sugli articoli in modo da poter fattivamente controllare quelli importati in circolazione sul mercato.

Dati relativi al rischio chimico dei prodotti tessili e calzaturieri a livello nazionale sono contenuti nello studio “Sostanze chimiche nei prodotti tessili e reazioni allergiche” realizzato su richiesta della Commissione Europea DG Enterprise nell’ ottobre 2012.

Inoltre l’Associazione elabora e presenta proposte finalizzate a migliorare e rendere più efficace la legislazione esistente, sollecitando una maggior armonizzazione dei divieti tra gli Stati, e collabora con le Autorità Competenti e le Rappresentanze imprenditoriali affinché lo sviluppo della Legislazione, pur sempre tutelando la salute e l’ambiente, non pregiudichi la competitività del settore manifatturiero.